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Ungaretti poeta e soldato

Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia

Gorizia, Museo di Santa Chiara
26 Ottobre 2024 - 4 Maggio 2025

Ungaretti poeta e soldato
Il Carso e l'anima del mondo
Poesia Pittura Storia


La mostra

Nell’ambito dei progetti per "GO! 2025" (Nova Gorica / Gorizia capitale europea della cultura) si staglia un ampio lavoro, ideato e curato da Marco Goldin, di carattere multidisciplinare, dedicato alla figura di Giuseppe Ungaretti e al suo doppio “ruolo” di soldato e poeta sul Carso durante la Prima guerra mondiale. E questo fin dal momento in cui lo vediamo trascorrere le prime settimane in trincea, sotto il monte San Michele, dal dicembre 1915 alla metà di gennaio del 1916.

Giuseppe Ungaretti in trincea con un amico del suo reparto

L’esposizione, intitolata Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia, si sviluppa tra il Museo di Santa Chiara a Gorizia e la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea a Monfalcone e è stata anticipata da uno spettacolo teatrale che si è svolto, in aprile, in sei teatri.

La parte goriziana della mostra è il racconto quanto più possibile completo della storia di Ungaretti sul Carso, il racconto delle battaglie a cui ha partecipato, i momenti di riposo in retrovia, i congedi, il racconto dei luoghi sul Carso, fino al loro così caratteristico aspetto morfologico..

Laura Barbarini, Dal monte San Michele, 2024

La parte di ricostruzione storica è stata affidata a Lucio Fabi, che da lungo tempo lavora su Ungaretti soldato sul Carso, con la partecipazione anche di Nicola Labanca, professore dell’Università di Siena, che introduce i motivi dello scoppio della Prima guerra mondiale, l’ingresso dell’Italia nel conflitto fino al fronte sul Carso.

Graziella Da Gioz, Luci e ombre nell'acqua dell'Isonzo [dittico], 2024

C’è naturalmente, anzi ne rappresenta il punto di scaturigine, tutto l’aspetto letterario legato alla scrittura delle poesie e alla pubblicazione a Udine, in 80 soli esemplari nel dicembre 1916, a cura di Ettore Serra, de Il porto sepolto, quel primo libretto ungarettiano che nasce proprio dall’esperienza della guerra.

Due tra i maggiori poeti italiani contemporanei, Paolo Ruffilli e Maurizio Cucchi, si occupano dell’analisi de Il porto sepolto, il primo nella sua versione del 1916 e il secondo affrontando il tema, fondamentale in Ungaretti, delle innumerevoli varianti successive.

Franco Dugo, Alba sul San Michele, 2024

Ma come tutto ciò è diventato una mostra? Il percorso non parte dal piano terra del Museo di Santa Chiara ma da un’ampia sala video da cento posti al terzo e ultimo piano. È questo lo spazio di avvio di uno straordinario viaggio tra letteratura, storia, morfologia e pittura.

Curato da Marco Goldin, un documentario di mezzora, appositamente realizzato, racconta la storia di Ungaretti sul Carso. Anche con la presenza di immagini di archivio in cui lo stesso Ungaretti parla della sua poesia e della sua permanenza sul Carso nella Prima guerra mondiale.

Giovanni Frangi, Incosapevole Nilo I, 2023 -2024

Un grande schermo di 6x3 metri accoglie tutte le immagini – da quelle d’epoca a quelle girate con i droni sul Carso nei mesi scorsi – che Alessandro Trettenero ha animato e montato, dopo averlo fatto anche per lo spettacolo teatrale collegato alla mostra.

Un vero e proprio mini-film, con le musiche di Remo Anzovino, che servirà al visitatore per conoscere e comprendere il senso della storia che la mostra vuole raccontare. In questa stessa, ampia sala al terzo piano del museo si cominciano a vedere alcuni dei quadri che dodici pittori italiani hanno realizzato sui luoghi di Ungaretti sul Carso. I loro quadri, una settantina almeno solo a Gorizia, tutti realizzati appositamente per la mostra, sono presenti a ognuno dei quattro piani del museo, costituendo quel filo da non smarrire mai.

Andrea Martinelli, Il poeta e le ombre della sera, 2024

Questi i nomi degli artisti: Laura Barbarini, Graziella Da Gioz, Franco Dugo, Giovanni Frangi, Andrea Martinelli, Matteo Massagrande, Francesco Michielin, Cesare Mirabella, Alessandro Papetti, Franco Polizzi, Francesco Stefanini, Alessandro Verdi.

Matteo Massagrande, L'Isonzo scorrendo mi levigava, 2023-2024

Lasciato l’ultimo piano, il percorso è quindi a scendere. Al piano secondo, in una sala a questo riservata, su un grande schermo si assiste al dialogo tra Marco Goldin e Paolo Ruffilli su Ungaretti e Il porto sepolto. Qui di seguito una breve anticipazione, quando si parla della poesia I fiumi, letta poi dall’attore Gilberto Colla.

Sempre in questo spazio, sulle pareti, una biografia illustrata di Ungaretti consente di non perdere mai di vista le vicende del poeta. E la vera preziosità è l’esposizione della copia con il timbro della Procura del Re de Il porto sepolto nella sua edizione del 1916, copia appartenente alla Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine, che la presta per l’occasione dopo il restauro.

Francesco Michielin, Silenzio, 2024

Negli spazi più ampi del secondo piano continua poi il viaggio attraverso la pittura dei dodici artisti, mentre al centro delle sale sono esposti alcuni oggetti, in apposite vetrine, per tenere insieme lo spirito della poesia con la drammatica fisicità della guerra.

Cesare Mirabella, Nei luoghi di Ungaretti. L'energia della notte, 2024

Al piano primo, in una sala corrispondente a quella del piano superiore, su un altro grande schermo si vedono e ascoltano gli approfondimenti di natura storica e militare, a cura di Lucio Fabi. Le battaglie sul Carso analizzate anche attraverso mappe e carte militari, sempre con riferimento alla partecipazione di Ungaretti e alla vita di trincea.

Alessandro Papetti, Passaggio sull'Isonzo [dittico], 2024

Negli spazi più ampi del primo piano, e poi del piano terra, prosegue il viaggio nella pittura dei luoghi sul Carso ma anche con alcuni straordinari quadri che ritraggono Ungaretti, appositamente realizzati. Mentre al centro delle sale altri oggetti e uniformi continuano a dare il senso della verità della guerra accanto alla poesia. Colore della bella pittura, il suo silenzio, con il fragore delle battaglie in una mostra.

Franco Polizzi, Anfiteatro carsico, 2023-2024

Al piano terra, come una vera e propria video installazione, un quarto grande schermo rilancerà la lettura integrale de Il porto sepolto, a cura di Gilberto Colla.

Francesco Stefanini, Sentiero a Cima 2. Un rifettore di là mette un mare di nebbia, 2024

Ad accompagnare questo percorso è un libro, di oltre 500 pagine, completamente a colori, edito da Linea d’ombra e curato da Marco Goldin. Un libro, ancor più che un semplice catalogo, in cui tutti gli studiosi coinvolti nel progetto affrontano nei loro saggi gli aspetti della vicenda ungarettiana sul Carso.

Alessandro Verdi, Paesaggio del Carso, 2024

Ovviamente sarà compresa anche la nutrita parte pittorica, con la riproduzione di ogni quadro esposto e un testo scritto da ciascuno dei dodici artisti. Ugualmente sarà inserita nel libro anche tutta la sezione di mostra che si svolgerà a Monfalcone, dunque quella legata all’arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso, gli anni dieci del Novecento.

mostra a cura di
Marco Goldin

Gorizia, Museo di Santa Chiara

26 ottobre 2024 - 4 maggio 2025