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PADOVA 2020-2022

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Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano

Dai romantici a Segantini
Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart

29 gennaio - 5 giugno 2022

Un mostra pensata per far conoscere al pubblico italiano il punto di partenza dell’arte in Europa a inizio Ottocento, il romanticismo. Per questo motivo è la Germania ad essere al centro, assieme alla Svizzera con la quale condivide, almeno in una parte del secolo, intenzioni simili soprattutto sul versante del realismo. Ovviamente le distinzioni poi non mancano, poiché proprio la Svizzera, tra Ottocento e Novecento, con alcuni incantevoli pittori, da Hodler a Segantini giunto dall’Italia, fa comprendere come essa sia più aperta verso il nuovo.

75 opere provenienti dalla stupefacente collezione compresa nella Fondazione Oskar Reinhart, facente parte della straordinaria rete del Kunst Museum di Winterthur, uno dei poli artistici di maggior interesse della Confederazione elvetica.

Il fulcro è certamente il romanticismo in Germania, con i suoi esponenti maggiori da Friedrich a Runge a Dahl. 
La collezione include tra l’altro cinque dipinti meravigliosi di Friedrich, il vero padre del romanticismo, dipinti tutti esposti a Padova, compreso dunque Le bianche scogliere di Rügen, il capolavoro scelto come immagine simbolo dell'esposizione. 


Le sei sezione tematiche hanno consentito al visitatore di conoscere ed approfondire l’arte svizzera e tedesca dell’Ottocento. Un incantevole viaggio entro una pittura che dalla strepitosa modernità dei paesaggi alpini, a fine Settecento, di Caspar Wolf, è giunta fino a Segantini. In mezzo, una vera e propria avventura della forma e del colore, con sublimi scorci di natura e ritratti altrettanto significativi. Anche vere e proprie sezioni monografiche come quelle dedicate a Böcklin e Hodler, fino all’impressionismo tedesco e alle novità, francesizzanti, del colore di pittori svizzeri come Cuno Amiet e Giovanni Giacometti, nella loro valle incantata tra le montagne intorno al Maloja.

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Padova, Centro Culturale Altinate San Gaetano

Van Gogh. I colori della vita

10 ottobre 2020 - 6 giugno 2021

Un sorprendente percorso volto a far conoscere, passo dopo passo, alcune trame della vita e dell’opera di Van Gogh non così affrontate finora. Questo per la volontà del curatore, Marco Goldin, di ricostruire l’intero percorso, includendo anche quanto di solito non viene compreso o è stato poco o per nulla studiato. È stato lo stesso Van Gogh a raccontarsi in mostra, attraverso le sue lettere. Esse sono il filo conduttore di Van Gogh. L’autobiografia mai scrittaun poderoso volume scritto da Goldin per La nave di Teseo e pubblicato in coincidenza con l’apertura dell’esposizione.

Van Gogh. I colori della vita ha inteso ripercorrere l’intera attività dell'artista olandese, concentrandosi sui principali punti di snodo: i luoghi che lo hanno visto diventare il pittore che tutti conosciamo, grazie proprio a quei luoghi medesimi, al fascino che hanno esercitato su di lui. Un'analisi che ha permesso di comprendere il motivo per cui sia stata così rapida l’evoluzione dell’artista e perché sia stata necessitata e indotta dall’aver vissuto in determinati posti, prima in Belgio e Olanda e poi in Francia.

Grazie 
ali 82 quadri e disegni, prestati soprattutto, ma non solo, dal Kröller-Müller Museum e dal Van Gogh Museum, la mostra ha proposto capolavori di ognuno tra i periodi della vita di Van Gogh, da quello olandese fino al tempo francese vissuto tra Parigi, la Provenza e Auvers-sur-Oise. Dipinti famosissimi come l’Autoritratto con il cappello di feltro, Il seminatore, i vari campi di grano, Il postino Roulin, Il signor Ginoux, L’Arlesiana, i vari paesaggi attorno al manicomio di Saint-Rémy e tantissimi altri.

Ma la grande esposizione padovana non si è limitata al pur incredibile corpus di ben 82 opere di Van Gogh. A esse è stata infatti affiancata una selezione di una ulteriore quindicina di capolavori di artisti, a partire ovviamente da Millet, passando tra gli altri per Gauguin, Seurat, Signac, Hiroshige, a lui precisamente collegati. O come nel caso delle tre grandi, splendide tele di Francis Bacon a inizio percorso, a indicare come la figura dello stesso Van Gogh abbia agito anche sui grandissimi del XX secolo.